GIANNI CUSUMANO - AUTORE APPESO -

sabato 9 luglio 2011

Iperbole svogliata


Il cuore della poetica in un tappo di plastica che imita il sughero

ed esce allo scoperto nudo come un verme

sbattuto in faccia all’afosa arroganza tutta italica

di una sera di mezza estate.

Il cuore della poetica

che si lascia galleggiare nell’aria umida

masticata da un ventilatore da quattro soldi

guardando fuori da una finestra di una casa non sua,

che nuota alla volta di vite tenute al sicuro

- al sicuro da tutto -

vite concluse anche per oggi dietro serrande di legno masticate dai tarli

e insinuate da blatte vacanziere

venute fuori per rendere omaggio alla luna del Sahara

- ovunque sia -

grasso satellite pallido

che si riflette dentro occhi scuri stipati in massa dentro navi pronte al naufragio,

occhi bagnati dal sangue che gridano “TERRA!” guardando 3 metri più in basso.

Cosa è successo?

Cosa è successo?

E passando all’ennesimo bicchiere opaco

che ti raccolgo

stringendoti in un pugno

e prima che sorga il sole

ti porterò via

giù

a marcire come il resto

in un’iperbole svogliata priva di senso

io

tu

e quel che resta di un fegato appassionato.