GIANNI CUSUMANO - AUTORE APPESO -

mercoledì 9 febbraio 2011

Fallo


Ora che hai avuto quello che hai preso

e che mastichi di nascosto

anche tu la tua parte;

ora che te lo sei fatto rizzare

pensando al visone

della donna che ami scopare;

ora che hai asciugato il tuo piccolo

flaccido

culo

e usato il filo interdentale;

ora che stai per ascoltare

il prossimo dibattito elettorale

e cambiare, di nuovo, canale;

ora che hai tirato su le coperte

e strofini i piedi per scaldarti

pregando dio per un sonno migliore;

ora che hai fatto tutto questo

e non hai di che lamentare;

ora che il gaudio del dì

e lì lì per arrivare

e l’alba rosea ti sta per carezzare;

ora,

soltanto ora

una cosa ancora

ti resta da fare:

FOTTITI,

e

VAFFANCULO!

Un augurio sincero


Mi piacerebbe dirti,

guardandoti stringere quella moneta tra le dita

e abbracciare quei brick di vino

più forte dei tuoi figli

mentre appesti il mondo di sconfitta

con quel che resta del tuo fiato vittorioso,

mi piacerebbe augurarti

di tornare a casa sano e salvo anche stasera

con la pelle ispida,

il sangue raggelato,

il culo stretto,

da solo,

povero ma pur sempre vivo

e stenderti ovunque tu voglia

con chiunque tu voglia,

e addormentarti

ascoltando l’ultima ora della notte

piovere dal cielo

e scenderti addosso

rabbiosa,

furente,

appassionata,

e sentirla carezzarti lo stomaco,

carezzarti le palle,

fartelo rizzare fino a ripulirti l’anima

e alla fine guardarla regalarti un sorriso idiota,

immaginandola come la poesia

che ti auguri di sognare

e mai di scordare.