GIANNI CUSUMANO - AUTORE APPESO -

martedì 10 maggio 2011

La città


La città urla,

la città sanguina,

la città abbaia.


La città cinguetta motivetti indiani

acquattata nell’ombra,

la città aspetta.


Tu rincorri parole,

le parole ti sfuggono,

tu costruisci carceri sicure

ma questo non ti rassicura.


Tu hai un debito con l’uomo della birra,

ti sdebiti bevendolo a colazione

e a pranzo

e a cena,

tu sei un uomo con la merda fino al collo.


La città si chiede cosa succede,

rantola,

squittisce nei vicoli sparsi di luce,

si riflette negli occhi del vizio

di bimbi tirati a lucido

come sportelli di auto

extralusso.


Ti fermenta dentro,

la città,

ulula al tuo cuore

come un lupo aggrappato

alla notte.

La città prega e si fa benedire,

la città devota,

la città a credito,

la città trascinata dai capelli

che batte sui tasti di un marciapiede sordido

che tu chiami “ispirazione”.


La città.

Questa dannata città.


Possa Iddio passarci il resto dell’eternità.

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